Molto spesso non si conosce il suo nome ma chi è stato almeno una volta a Venezia l’ha sicuramente attraversato. Si tratta di uno tra i ponti, dopo quello di Rialto più affollati e presi d’assalto. Da qui si possono ammirare i più bei tramonti nelle sere d’estate con il sole che cala dietro la Basilica della Salute, ascoltare il rumore dei remi nell’acqua del continuo andirivieni di gondole e scattare suggestive fotografie. La sua fama è dovuta soprattutto per il fatto che da qui è possibile ammirare l’acclamatissimo Ponte dei Sospiri. Il Ponte della Paglia infatti corre parallelo al Ponte dei Sospiri e collega San Marco con Riva degli Schiavoni (Sestiere Castello). In pochi però conoscono la sua storia e oggi ve la vogliamo raccontare. Costruito nel 1100 deve il suo nome “della Paglia” perchè usato come stazione di sosta per il carico e lo scarico di paglia e fieno dalle barche. In antichità infatti questo materiale veniva usato come pagliericci delle carceri, per coprire assemblato con del fango i tetti delle case più povere, per usi domestici, come mangime per gli animali e nelle stalle ubicate a Castello. Ai piedi del ponte inoltre si trovavano le “garitte”, casette di legno dove sostavano i soldati della Serenissima per controllare l’entrata e l’uscita dei cittadini in transito. Dovevano inoltre vigilare sul commercio e far pagare i dazi dovuti allo Stato per lo scarico di questo importante materiale. Altra curiosità riguarda il fatto che proprio su questo ponte si solevano esporre davanti alle carceri i cadaveri dei veneziani annegati per il loro riconoscimento. Allora animatissimo punto nevralgico della città, oggi luogo per incantevoli scatti.